Monografia moderna
Abstract: Il sociologo Guglielmo Ferrero (1871-1942) sviluppa in "Potere" un’idea ciclica delle vicende che caratterizzano una civiltà: come gli individui invecchiano o le specie degenerano, così gli Stati e le civiltà decadono. L’alternanza di alba e declino di un potere è quindi regolarmente ciclica, perché si tratta sempre di fasi transitorie, e sospesa nel tempo. Ogni alba annuncia un tramonto e ogni tramonto annuncia un’alba, e solo così il ciclo assume un senso compiuto. Prendendo probabilmente ispirazione dalle Considerazioni di Montesquieu e andando alla ricerca delle “regolarità” della storia come Hippolite Taine, Ferrero rispolvera classici come Tucidide, Tacito e Polibio, dai quali egli trae ispirazione per la teoria ciclica del mutamento dei sistemi politici che, toccato il momento di massimo splendore, declinano progressivamente e, infine, periscono, non già per effetto del conflitto sociale, bensì per l’incapacità del sistema politico [...]
Posseduto da: Biblioteca della Provincia di Rovigo
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