All’amica risanata
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A Luigia Pallavicini caduta da cavallo
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Forse perché della fatal quïete
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Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
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Non son chi fui; perì di noi gran parte
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Te nudrice alle muse, ospite e Dea
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Perché taccia il rumor di mia catena
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Così gl'interi giorni in un lungo incerto
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Meritatamente, però ch'io potei
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Solcata ho la fronte, occhi incavati intenti
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E tu ne' carmi avrai perenne vita
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Pur tu copia versavi alma di canto
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Che stai? Già il secol l'orma ultima lascia
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A Zacinto
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Dei sepolcri