Alcune proposte di lettura per celebrare il 27 gennaio
La Giornata della Memoria cade ogni anno il 27 gennaio, data in cui l'Armata Rossa apre le porte di quell'inferno in terra che è stato il campo di concentramento di Auschwitz. Questa ricorrenza viene istituita per ricordare lo sterminio sistematico degli ebrei nei campi di concentramento, ma anche tutte quelle altre minoranze che finirono nel mirino della follia genocida di Hitler, tra cui i disabili, le popolazioni rom, gli omosessuali e i dissidenti politici.
Spesso guardando indietro ci si chiede come sia potuto succedere, come un fatto di questa portata sia potuto accadere nell'indifferenza e ignoranza generale. Per questo è importante ogni anno ricordare, riflettere e ravvivare l'impegno a evitare che un orrore di questa portata possa ripetersi.
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
Primo Levi
Per ricordare insieme, la Biblioteca dell'Accademia dei Concordi mette a disposizione sui suoi scaffali romanzi, raccolte di testimonianze, saggi e graphic novel dedicati alle vite strappate dall'Olocausto. Qui, invece, trovate cinque proposte di lettura selezionate tra i tanti materiali disponibili nel nostro catalogo.
Buona lettura!
Martin Amis
Einaudi, 2015
Ne La zona d'interesse, Martin Amis racconta la banalità del male: nella Interessengebiet, le famiglie dei comandanti e dei gerarchi nazisti vivono la loro vita tra piccoli piaceri domestici, mentre alle loro spalle si consuma la strage. La zona di interesse, infatti, è l'area residenziale che circonda i forni, le camere a gas e le baracche del campo di concentramento di Auschwitz. Raccontata da tre diversi punti di vista, il romanzo ripercorre la storia adulterina tra un ufficiale tedesco e la moglie del comandante del campo, tra l'assurdo e il macchiettistico.
Da questo romanzo nel 2023 è stato tratto il film omonimo scritto e diretto da Jonathan Glazer. Il film ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes e concorre per cinque premi Oscar all'edizione di quest'anno.
Majgull Axelsson
Iperborea, 2016
La storia di questo romanzo racconta un volto forse ancora troppo in ombra dell'Olocausto: la persecuzione del popolo rom. Io non mi chiamo Miriam è la frase che la protagonista si ritrova a pronunciare a ottantacinque anni, dopo aver rinunciato per tutta la vita alla sua identità. Il suo nome, infatti, è Malika, ed è una ragazza gitana che durante il viaggio per il campo di concentramento di Ravensbrück è costretta ad abbandonare la sua identità e fingersi una donna ebrea per evitare la fucilazione. Sopravvissuta al lager, Miriam vive gli anni difficili del ritorno tra il terrore di essere scoperta e la sofferenza di dover rinunciare al proprio passato.
Io non mi chiamo Miriam racconta la storia di un turbolento e sofferto rapporto con la propria identità, in un'epoca che, a dispetto delle migliori intenzioni scaturite alla fine della guerra, non ha smesso di guardare l'altro con sospetto.
Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci
BeccoGiallo, 2023
BeccoGiallo, editore specializzato in graphic journalism, ripubblica la prima delle opere scritte da Matteo Mastragostino, una biografia a fumetti su Primo Levi, illustrata da Alessandro Ranghiasci. Primo Levi non ha bisogno di presentazioni: partigiano, chimico, scrittore ed ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, l'intellettuale torinese può essere raccontato da diversi punti di vista, come ci testimonia la sua stessa produzione letteraria. Mastragostino decide però di mostrarlo intento in un'attività che ha rappresentato forse la parte più delicata e importante del suo impegno di sopravvissuto, ossia gli incontri in cui raccontava la sua esperienza nelle scuole. In queste tavole la sua storia di perseguitato, il suo senso di colpa e il suo pensiero vengono esposti davanti a una classe di studenti di una scuola elementare.
Dello stesso autore in biblioteca potete trovare anche un'altra graphic novel, dedicata a Giorgio Perlasca, un altro importante protagonista della triste storia delle persecuzioni razziali in Italia.
Jacques Sémelin
Einaudi, 2007
Tra i saggi da noi selezionati per la Giornata della Memoria, forse il più singolare è quello di Jacques Sémelin, intitolato Purificare e distruggere. Usi politici dei massacri e dei genocidi. Si tratta di uno studio approfondito della violenza, analizzata da diversi punti di vista (psicologico, antropologico, sociologico e politico). Sémelin si focalizza su tre tragici eventi del Novecento globale — il genocidio degli ebrei nei campi di sterminio, la pulizia etnica in Bosnia negli anni Novanta e il genocidio del Ruanda degli stessi anni — riportando le testimonianze e indagando le ragioni che permettono agli essere umani di zittire la coscienza e favorire la messa a morte di massa.
Il saggio, con precisione e accuratezza storica, ripercorre le tappe di queste tragedie, ricostruendo con attenzione e chiarezza i passaggi che hanno portato ai massacri, per onorare il precetto di Primo Levi: conoscere è imprescindibile per far sì che non possa accadere mai più.
A cura di Gabriella Cremaschi
Scholé, 2019
Attraverso queste mie parole: leggere il Giorno della Memoria è una raccolta di percorsi di lettura pensati per portare il tema del ricordo nelle classi. La curatrice, nell'introduzione, fa notare che con il passare degli anni le possibilità di ascoltare i fatti dalla voce viva dei testimoni si fanno sempre più ridotte; per questo è importante pubblicare e ripubblicare le testimonianze, e sapere dove cercarle. Questo volume raccoglie diverse voci, in brani che possono essere letti nelle scuole, dai diari di chi è morto nei campi di sterminio agli scrittori che sono sopravvissuti, fino ai romanzieri che rielaborano le esperienze vissute.
Attraverso sei argomenti — Auschwitz, il ricordo, le leggi razziali, i diari dei bambini, la figura di Primo Levi e il silenzio di Dio — questo libro ben costruito e pieno di riferimenti essenziali offre un importante sostegno per gli insegnanti impegnati a tenere viva la memoria di chi ha subito le conseguenze di uno dei periodi più bui della storia dell'umanità.